Ponte della Badia o del Diavolo

E’ una struttura imponente che mostra diverse fasi costruttive.

Si trova a Vulci, alto 30 metri, sovrasta il canyon della maremma dove scorre un tratto del fiume Fiora.

Si racconta che il ponte abbia origini etrusche, molto probabilmente era costruito in legno.

Successivamente fu realizzato in pietra dai romani per sorreggere un acquedotto che portava acqua alla Città di Vulci.

Il ponte dai tanti nomi.

Il Ponte è conosciuto e nominato in differenti modi: Ponte dell’Abbadia o Ponte della Badia, Ponte di Vulci, ma anche più suggestivamente Ponte del Diavolo o ancora Ponte dell’Arcobaleno.

Il nome Ponte del Diavolo fu dato dalla popolazione in epoca medievale, in quanto per credenza dell’epoca (ignari delle grandezze romane ed etrusche) solo il Diavolo sarebbe stato in grado di realizzare un ponte del genere con archi così alti ed ampi.

Una delle legende racconta che il Diavolo in cambio dell’aiuto chiedeva un tributo: “sua sarebbe stata l’anima del primo essere vivente che avesse attraversato il ponte in questione.  Ma quelli che avevano stipulato il patto con l’ingenuo Lucifero mandavano un animale qualsiasi ad attraversare per primo il ponte. Un maiale, una capra, una pecora, una gallina. Il Demonio, per la rabbia, si gettava nel fiume sottostante. E tanti saluti. Tutto questo a dimostrazione che poi alla fine l’uomo ne sa una più del Diavolo.

Un’altra legenda narra che non avesse protezioni laterali e che i cavalli e i muli x attraversarlo dovevano essere bendati perché percepivano il pericolo dell’altezza e si rifiutavano di attraversarlo, da qui Ponte del Diavolo.

Ponte dell’Arcobaleno. Ha una forma ad arcobaleno e avvolte dopo la pioggia si può ammirare appunto l’arcobaleno che si dipana in parallelo sopra di esso.

Ponte dell’Abbadia o della Badia è il nome più moderno e deriva dall’omonimo Castello dell’Abbadia o della Badia al quale il ponte conduce.

I Monaci Cistercensi costruirono sui resti di un’antica Abbazia il Castello della Badia, che divenne centro d’assistenza dei pellegrini e ospitò anche i Templari. Oggi il Castello ospita il Museo Archeologico ed espone oggetti provenienti dagli scavi delle necropoli che circondano la Città di Vulci, una visita interessante e molto tranquilla …da non perdere..

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